GIORNATA NAZIONALE DELLA TERAPIA OCCUPAZIONALE

Oggi, 24 maggio, si celebra la Giornata del Terapista Occupazionale, istituita da AITO – Associazione Italiana Terapisti Occupazionali – nell’art. 27 dello Statuto, per promuovere le competenze di questo professionista sanitario della riabilitazione.

La terapia occupazionale si sviluppa inizialmente in Europa negli ospedali psichiatrici nei quali si osserva che i pazienti di un ceto sociale basso, che lavoravano, miglioravano la loro salute più di quelli ricchi abituati a essere accuditi nelle istituzioni. Quest’intuizione viene ripresa nel 1900 da operatori sanitari americani che, reinvestendo l’attività come terapia, determinano la nascita della professione. Con le due guerre mondiali, si inizia a usare la TO non solo in ambito psichiatrico ma anche funzionale, con i reduci dei conflitti, per il
rientro a casa e a lavoro. Negli anni 70-80 si definiscono i primi Modelli Teorici della professione e quindi il focus si concentra maggiormente sull’autonomia, anticipando i concetti base dell’ICF, come la personalizzazione dell’intervento condivisa con la persona, in relazione all’ambiente nel quale vive e si rapporta, valutando barriere e facilitatori alla partecipazione alle attività.

L’Associazione Italiana Terapisti Occupazionali, nata nel 1977, dovrà lottare vent’anni per ottenere l’ambìto decreto contenente il profilo professionale che istituisce la figura, pubblicato appunto il 24 maggio 1997, nella Gazzetta Ufficiale N. 119. Dal 13 marzo 2018, grazie anche alla disponibilità della Federazione dei
TSRM vi è stata l’istituzione dell’Ordine Professionale e dei 19 Albi, tra cui quello dei Terapisti Occupazionali. Un passo importante che permetterà di tutelare maggiormente il cittadino e il professionista, poichè solo chi appartiene all’Albo potrà offrire i suoi servizi alla popolazione.

Che cos’è la Terapia Occupazionale?

La Terapia Occupazionale (TO) è una professione sanitaria della riabilitazione che promuove la salute e il benessere attraverso l’occupazione.

E’ un processo riabilitativo che, adoperando come mezzo privilegiato il fare e le molteplici attività della vita quotidiana, attraverso un intervento individuale o di
gruppo, coinvolge la globalità della persona con lo scopo di aiutarne l’adattamento fisico, psicologico o sociale, per migliorarne globalmente la qualità di vita pur nella disabilità.

E’ sostenuta dalla “Scienza Occupazionale”, nata per la ricerca scientifica, basata sull’importanza dell’occupazione nella natura umana.

Le Occupazioni sono l’insieme delle attività significative per il proprio contesto culturale, adeguate all’età, scelte, organizzate e svolte da ogni individuo per provvedere a se stesso, provare gioia nel vivere e contribuire alla vita economica e sociale della comunità (Canadian Association of Occupational Therapy,1997).

L’occupazione è il fine della TO ma anche il mezzo attraverso il quale si cerca di modificare le funzioni corporee della persona (capacità motorio-sensoriali, percettivo-cognitive, emotivo-relazionali); generalmente sono presenti tre aree all’interno delle quali possiamo trovare occupazioni: cura personale, lavoro (scuola) e tempo libero.

I Pazienti vengono attivamente coinvolti nel processo terapeutico e i risultati della Terapia Occupazionale sono diversificati, guidati dal paziente e misurati in termini di partecipazione o di soddisfazione derivata dalla partecipazione (World Federation of Occupational Therapy).

Che cosa fanno i Terapisti Occupazionali?

I Terapisti Occupazionali (TO) giocano un ruolo importante nell’aiutare le persone di tutte le età. La terapia occupazionale è necessaria per superare gli effetti della disabilità causate dalla malattia, dall’invecchiamento, dagli incidenti, dalle inabilità temporanee e permanenti.

I terapisti occupazionali intervengono professionalmente in
modo che la persona possa svolgere le attività quotidiane o
professionali nel più alto grado di autonomia possibile.

Sono professionisti qualificati che trovano le soluzioni ai problemi quotidiani.

I Terapisti Occupazionali prendono in considerazione tutti i bisogni fisici, psicologici, sociali ed ambientali dando un supporto che fa la differenza nella vita del paziente, con un rinnovato senso di scopo e aprendo nuovi orizzonti.

I Terapisti Occupazionali si mettono al servizio degli utenti dando loro il potere decisionale: mettono a disposizione le loro competenze mediche, psicologiche, cognitive, sociali e tecniche e sostengono la persona nella scelta degli obiettivi e della forma di trattamento da loro maggiormente condivisa, dando potere alla loro voce.

I terapisti occupazionali hanno un’ampia formazione che li attrezza di abilità e conoscenze per lavorare in collaborazione con individui o gruppi di persone che hanno un deficit di struttura fisica o di funzione dovuta a un problema di salute, e che sperimentano barriere alla partecipazione.

I terapisti occupazionali credono che la partecipazione possa essere sostenuta o limitata dall’ambiente fisico, sociale, attitudinale e legislativo. Perciò la pratica della TO può essere rivolta a cambiare aspetti dell’ambiente per incrementare la partecipazione.

In quali ambiti lavorativi viene praticata la Terapia Occupazionale?

Il Terapista Occupazionale è basilare nei team quando vi sono patologie con restrizioni alla partecipazione e barriere all’autonomia, senza limitazioni di età, dalla nascita all’adolescenza, l’età adulta e geriatrica con patologie di natura neurologica (es. Ictus, Trauma Cranico, Mielolesioni, ect.), di natura neurodegenerativa (es. Alzheimer, Sclerosi Multipla, Morbo di Parkinson, SLA, malattie neurodegenerative congenite ed acquisite, ect.) ma anche soggetti affetti dallo Spettro Autistico, Sindrome di Down, esiti di Paralisi Cerebrale Infantile (PCI). Anche attraverso interventi di teleriabilitazione, necessaria nel periodo storico di emergenza che stiamo vivendo.

La tele riabilitazione, che non vuole e non può sostituire il rapporto face to face, viene utilizzata per la valutazione, l’intervento, il monitoraggio, la supervisione e la consulenza. Per sottolineare il ruolo del terapista occupazionale nella persona post Covid-19, un gruppo di lavoro di AITO ha creato il documento “Ruolo del Terapista Occupazionale nel Paziente Post-Covid 19“, un interessante lettura per tutti i colleghi, anche di altre professioni, per poter lavorare meglio nei team.

La Terapia Occupazionale va praticata negli Ospedali, le Case della Salute, le Comunità Montane, le strutture residenziali e semiresidenziali, i luoghi di lavoro, le scuole, la carceri, le case di riposo, nei dipartimenti di Cure Primarie, Prevenzione e Salute mentale. Il Terapista Occupazionale va inserito nei
progetti di avviamento del co-housing e in quelli che favoriscono la “vita indipendente” e il “dopo di noi”.

Poiché il Terapista Occupazionale si occupa dell’intera area della vita quotidiana, è abituato a lavorare con qualsiasi altro professionista sia in ambito sanitario che sociale e anche con professionisti non sanitari, come gli architetti, i programmatori e i designer. Ciò rende il Terapista Occupazionale completamente preparato per svolgere un ruolo centrale nei team interprofessionali nelle cure primarie e integrate. Cercare soluzioni che affrontano l’impatto della malattia o della disabilità e il modo in cui le persone partecipano alla società è la chiave per solidi sistemi integrati di erogazione di assistenza sanitaria (Bolt et al, 2019). La presa in carico globale della persona e la continuità assistenziale, le specifiche competenze nella riabilitazione su base comunitaria (RBC) e vocazionale, costituiscono una garanzia reale di tutela e promozione della salute.

Dott. Dario Marino
Referente CdA Terapisti Occupazionali
dell’Ordine TSRMePSTRP della Provincia di Trapani